Visualizzazione post con etichetta produttore/rivenditore. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta produttore/rivenditore. Mostra tutti i post

giovedì 21 gennaio 2016

Carnaroli e natura si autoesaltano nella Riserva San Massimo

Uno slogan del passato recitava, più o meno, che dalla buona terra nascono solo buoni frutti.
C'è del vero? Oppure sono è solo un motto etereo e pubblicitario?
 La naturalità della terra è difficilmente riscontrabile, la chimica non si vede, le lavorazioni post coltivazione non sono tutte alla luce del sole, le certificazioni spesso non danno speciali garanzie.

Eppure sono disposto a giurare il contrario. Me ne assumo l'onere. Perchè non è possibile che famiglie di daini e caprioli vivano tranquillamente in un ambiente deturpato e antinaturale, soprattutto se questo è localizzato a meno di quaranta km da Milano. E non sono solo sereni, ma si riproducono in maniera esponenziale, fanno bella mostra nel sottobosco di Ontani anche in pieno giorno. Loro che, come gli altri ungulati, sono animali notturni.

Dino Massignani non è il gestore di questo piccolo paradiso immerso nel Ticino pavese. Non è il contadino che trae nutrimento da queste terre. E non è il patron che amministra un incantevole lembo di verde, acqua, risorgive, fagiani, libellule e sottobosco fiorito.

E' il buon padre della Riserva San Massimo, con la testa in cielo e i piedi immersi dentro un territorio incontaminato.
E' il deus ex machina, che ha sognato e messo in atto la produzione di un autentico riso carnaroli all'interno dell'oasi, riuscendo ad ottenere sinergie naturali favolose.
Fauna, flora e produzione agricola si auto innescano, sviluppano, differenziano. Dino lavora, difende, vigila e riequilibra, quando e se è necessario.
Ottiene, dopo un ciclo vegetativo di sei mesi, la miglior varietà di riso, un chicco avorio, sodo, saporito, tenace, che fa onore ai migliori risotti. Chef stellati e non hanno iniziato a conoscerlo.

Il miglior modo per ringraziare Massignani è quello di assaggiare il suo gioiello.
Una volta fatto non si torna indietro.


Riserva San Massimo
http://riservasanmassimo.net/
Tel. 0382817239



lunedì 14 dicembre 2015

La Coppa (oltrepadana) che anima i sensi

L'Oltrepo è un enorme triangolo di frontiera. La base ha origine dalla fertile pianura, dal Po e dal Ticino lombardo. E poi sale piano piano, cingendosi i fianchi e incuneandosi tra Piemonte ed Emilia.

Rotolando verso Sud, lo sbocco al mare, brezze rivierasche che dissolvono le stagnanti nebbie padane. Il prodotto di punta di questo lembo di appennino è il salame crudo, Varzi ne è la capitale.

Ma in realtà volevo raccontare un'altra storia. Che non ha a che fare con l'insaccato suino realizzato sin dai tempi dei Longobardi. Bensì ha come fulcro il salume intero, crudo, che proviene dal collo del maiale.
Le valli appenniniche piacentine hanno la fama di essere le migliori produttrici di coppa.
Ma quella del salumificio Matti, che la realizza a Romagnese (PV), non ha niente da invidiare. E' sapida, dolce, carnosa, tenacemente morbida, mai asciutta e secca, nemmeno salata. Riempie il palato, fetta dopo fetta, tagliata al coltello.

Anche a media stagionatura (almeno sei mesi) regala grandi soddisfazioni da affondare sopra delle fettone di pane, meglio con poco sale, magari tiepide.
Esplode la felicità che solo le piccole grandi opere sanno dare. E questa rientra a pieno nella cerchia eletta.



Salumificio Matti
http://www.mattipersalumieformaggi.it/

martedì 3 marzo 2015

Vive nell'acqua, risorge nel vino buono: ecco l'Autentico Carnaroli

Sarà l'ebbrezza del trentanovesimo piano del Palazzo Lombardia, l'ascensore supersonico, le vetrate enormi che fanno entrare brandelli di città, lo stadio, Linate, le stazioni e i tetti disarmonici milanesi direttamente dentro il mio sguardo stupefatto.

Forse l'effetto vertigine dei centocinquanta metri di altezza, oppure del calice di Franciacorta Brut di Faccoli (che, per inciso, è uno dei mille vini lombardi presenti al prossimo Vinitaly di Verona, nel Padiglione Lombardia dedicato per la prima volta al "maestro" Luigi Veronelli; un campione di etichette che darà lustro all'enologia di una regione che non è solo fabbriche e infrastrutture, ma sa ancora essere acqua e agricoltura, schiene curve e terrazze eroiche; una terra da mangiare e da bere, da vivere e da far conosce - anche all'estero, visto l'apprezzamento confermato da un export vinicolo in continua crescita, sopra il dato nazionale).
Bollicine quelle di Faccoli non immediate, ma che quando iniziano ad essere capite per la loro reale essenza, definita, originale e marcata, senza compromettere un'armonia complessiva, si lasciano proprio amare. A tal punto che non si può fare a meno di riprovare, in un secondo calice, l'effervescente e intrigante esperienza enoica.

Sarà l'accostamento a due sovrani made in Lombardia, il gorgonzola e la pera (mantovana), la cui unione salda e fondente ha un'impatto regale e prorompente con qualunque accompagnatore.
Ma l'essenza c'è. Il carnaroli della Riserva San Massimo - anzi l'Autentico Carnaroli e non le varietà similari che possono comunque essere vendute con lo stesso nome - è un grande chicco. 
Il suo valore aggiunto? Il contorno, il contesto, l'ambiente dove viene pensato, dove nasce e dove viene lavorato. E' territorio del Ticino pavese, sotto la tutela dell'Ente Parco. Sono seicento ettari di riserva, di cui cento occupati da risaie, attorniati da boschi, marcite, fontanili la cui acqua cristallina fa da madre nutrice al bianco cereale. E poi gli aironi, gli anfibi, le martore e i caprioli, che come in un racconto fiabesco fanno da guardia alle coltivazioni. 

Alla perfezione, del riso e del suo habitat, mancano solo i folletti e le fate.


Riserva San Massimo 
Groppello Cairoli (PV)
@riservasanmassimo

domenica 12 ottobre 2014

Cervelli non in fuga

Uno svincolo a ipsilon, noto come "trivio".
L'incubo dei viaggiatori, per la congestione di auto che si incrociavano e formavano (prima della nuova viabilità) code d'acciaio e copertoni. L'inizio della Valtellina è qui, a Fuentes.

Capannoni e centri commerciali che puntano il Lario, ad annunciare il confine sudoccidentale della conca tracciata dal fiume Adda.



D'improvviso, dai sogni di un visionario alquanto realista, compare in mezzo ai prati puntinati di mandrie bovine, un'aggregato di strutture di sasso e legno.

Una fattoria di gran tono, che coltiva e produce, caseifica e macella, che cucina e stupisce.
La Fiorida è una realtà unica, una grande cascina d'una volta che però è al passo con i tempi. Costumi tipici e accoglienza, un caseificio a vista, Bitto stravecchio, composta di mirtilli neri, yogurt, un centro benessere, due ristoranti. Uno (La Prèsef) è stellato.
Quando si parla dei cervelli in fuga, beh, ecco uno che fortunatamente è rimasto.

La Fiorida
Mantello (SO)
www.lafiorida.com/





giovedì 2 gennaio 2014

La famiglia Martelli, con le mani in pasta

E' buona, tenace, soda. Ruvida e saporita. E poi in barba alla globalizzazione, al meltin pot, alla contaminazione, alla fusion di elementi contrastanti, beh qui siamo all'opposto. 
Per questo ci è simpatica. La pasta Martelli è fatta da quasi cent'anni a Lari, un paesino di quella Toscana da cartolina, dove si miscelano alla perfezione tradizione, identità, tolleranza e quieto vivere.
Altra particolarità: l'azienda è composta solo da membri della famiglia omonima. Niente altri dipendenti. Ne consegue una selezione limitata di formati (due spaghetti, penne, maccheroni e fusilli) dal sapore... buono. Pieno, gustoso.
Le semole sono decisamente selezionate, l'essicazione è a 33-35 gradi, la pasta è impacchettata a mano. Non costa un capitale, il che non guasta. 
La bocca ulula di piacere. La globalizzazione può attendere.

Martelli famiglia di pastai 
Lari (PI) 
Tel. +39 0587 684238 
http://www.famigliamartelli.it/



sabato 23 novembre 2013

Un pizzico di Brianza tra i grani duri tosco-marchigiani: pastificio ALA

Carla Latini è quella della pasta omonima. Anzi era. Decide di cedere il pregiato marchio che porta il suo cognome e rilancia: esperienza e passione le fanno fondare insieme a Meregalli (storico distributore di vino brianzolo) un nuovo soggetto.
Lo chiama ALA, sia per essere l'acronimo di Alte Lavorazioni Artigianali e sia perché trae origine da una tenuta toscana nei pressi di Punta Ala.
Filosofia chiave: il recupero di grani nazionali, artigianalità, macinatura a pietra, trafilatura in bronzo. Il tutto per dare una pasta tenace, piena, dal gusto intenso e che sa abbracciare alla perfezione il condimento con cui è stata abbinata.
Dalle farine toscane, marchigiane e pugliesi nasce la pasta "Senatore Cappelli", il mix “Grani Duri Italiani”, il “Farro Gourmet” e “Taganrog”, ottenuta dalla varietà di grano duro Taganrog, di eccellente qualità, per una pasta consistente e che profuma di mollica di pane.

Pasta Ala

via del Carroccio, 14

BIASSONO (MB)

tel. 039220131
www.pastificioala.it










lunedì 18 novembre 2013

"Ah, tutta un bacio la vita sia", solo se è della Pasticceria Gallina (Alessandria)

Devo essere sincero. Credo di avere buon fiuto, di riuscire a scovare qualcosa di valido - almeno gastronomicamente - al primo sguardo. Al massimo al secondo, o poco più.

Stavolta ho sbagliato. O meglio ho decisamente sottovalutato il valore che si celava (sì, esattamente, si "celava", era incredibilmente nascosto) dietro la presentazione dimessa e ordinaria della Pasticceria Gallina di Alessandria, attivi da ottant'anni e da 4 generazioni.

Nè il loro stand a Golosaria, nè il loro sito internet mi stimolava la voglia di approfondire l'incontro. E invece...
Due prodotti due. Senza manfrine, senza troppo contorno, frizzi lazzi e cotillon.
Il primo: i Baci Gallina. Sono una variante di quelli di dama, perchè sono impreziositi dalla polvere di cacao. Morbidi, armonicamente dolci, sfumati di amaro cacao, pieni di intenso gusto di nocciola. Imperdibili!
Il secondo: la Cittadella, ovvero una crema di: nocciola-zucchero-cacao. Stop. Descriverla è impossibile, davvero. Mi gira la testa al solo pensiero.

Pasticceria Gallina
Via Vochieri 46  - Alessandria
Giorno di Chiusura : lunedì e domenica pomeriggio
info@pasticceriagallina.it
Telefono: 0131 52791
nota: effettua vendita on-line





mercoledì 13 novembre 2013

Negozio, GAS, catering biologico e tanto altro: Bottegas (Milano)

Cento sono i GAS (gruppi di acquisto solidali) meneghini, 230 in Lombardia e 900 in tutta Italia. 
Uno dei più strutturati è BotteGas Filiera Minima: con il motto “il biologico a prezzi popolari” il gruppo è arrivato ad aprire un negozio in via Colletta, nel cuore della metropoli, e ad essere concorrenziale in termini di prezzo con la grande distribuzione.
Oltre a vendere nel proprio punto vendita organizza cene, serate, aperitivi, un servizio di consegna a domicilio e workshop gratuiti su molti temi etici.

BotteGas filiera minima 
Via Colletta, 31 - Milano 
tel. 02 89764376
tel. 02 36567673
info@bottegas.it
www.bottegas.it

Orari di apertura:
Lunedì 12:30-19:30
da martedi a sabato 9:30-19:30

domenica 10 novembre 2013

Pane al pane: da Grazioli a Legnano (MI)

Non di solo pane vive l'uomo. Certo che se fosse quello del Panificio Grazioli di Legnano, forse potrebbe anche bastare.
D'altra parte il pane è più di un impasto di acqua e farine. E' l'alimento per eccellenza, è citato nei testi sacri, è alla base delle culture alimentari tradizionali. E' qualcosa che va decisamente il francesino ("lo vuole più morbido o più croccante?") e la baguette precotta-congelata-rinvenuta venduta nella grande distribuzione.
Grazioli riparte dal passato, dando al pane una dimensione più consona alla sua valenza; usa farine biologiche, macinate a pietra, del Parco Sud Milano e partecipa al progetto NutrireMilano, un sistema di servizi e infrastrutture per rendere la "metroagricoltura" sostenibile e innovativa.
Fonte effecortamilano.com

I suoi bocconcini di segale hanno il colore del cioccolato e sono tenaci, ma hanno anche un'alveolatura (le bolle d'aria all'interno dell'impasto) tipica del lievito madre. Idem per il pane Paesano, farina bianca, profumato e con una crosta croccante e digeribile. Speciale è il Panfrutto, un pane prodotto con farro integrale e segale integrale bio e frutta essiccata.

E poi ancora pane nero di Sicilia, pan tranvai, pane di mais, pane di zucca. Tutti da scoprire, tutti da assaporare.

Panificio Grazioli
Legnano
via Rossini 15
via Giolitti 3
tel 0331596610

lunedì 4 novembre 2013

Pane alle noci, bistrot e continua innovazione: Cascina Caremma

Gabriele Corti e i suoi pani  (fonte: ticinonotizie.it)
Gabriele Corti ne è il fondatore e il propulsore, dotato di moto perpetuo sia nel fisico che nella mente. La Cascina Caremma è la creatura, un faro se non proprio nel buio almeno nella penombra. Un esempio finora (purtroppo) inimitato nel raggio di decine di chilometri.
E' azienda agricola, è agriturismo, è ristorante con cucina tipica e tradizionale del territorio senza mai essere banale, è bistrot dove mangiare alla carta e comprare direttamente le produzioni della cascina.
Poi? Trekking, spa, canoa, bici, cavalli, corsi aziendali, produzione di vino biologico, di birra (sempre bio), eccetera eccetera, il tutto in una cornice rurale, vera viva bella, tenuta ma non artefatta.
Non ci soffermiamo sulla produzione di salumi, né sulla rivendita di formaggi che provengono da aziende agricole della zona. Segnaliamo solo due elementi, nuovi, che ci hanno colpito.

Il primo è il pane alle noci e miele. Un pane consistente, tenace ma non gommoso. Diremmo rustico, se questo termine non fosse così abusato per coprire porcherie finto agro-artigianali. Prodotto dalla stessa cascina usa lievito madre e una miscela di farina di frumento e segale. E' ottimo, gusto pieno e intenso. Sa di pane e sa di noci, profumando di miele. Nutriente, molto nutriente.

Il secondo elemento è il distretto neorurale delle tre acque. Ovvero un gruppo di cinquanta piccole e medie (tutte coraggiose) aziende agricole del territorio che dal Ticino va al naviglio pavese, fino al canale Villoresi. La Caremma ne è diventata capofila. Obiettivo? "Favorire il permanere delle attività agricole nell’area metropolitana e supportare l’adozione dei principi dell’agricoltura sostenibile e della multifunzionalità, per coniugare una maggiore qualità ambientale, nuove opportunità di reddito per le imprese agricole e migliore qualità di vita per chiunque vive, lavora e si muove sul territorio".
Troppo ambizioso, si potrebbe obiettare. Per molti, ma non per il signor Caremma.

Cascina Caremma
Besate
www.caremma.com‎



sabato 2 novembre 2013

La torta Silvio Pellico dove non ti aspetti: pasticceria Busnelli (Arluno - MI)

Uno dei più grandi nemici del piacere è l'assuefazione. Per questo, in un contesto privo di particolari elementi di spicco, trovare una sorpresa (in questo caso gastronomica) genera sensazioni davvero gradite. Al palato e non solo.

La torta Silvio Pellico è qualcosa che non ci aspettavamo e per questo la raccontiamo. Viene prodotta dalla pasticceria Busnelli di Arluno e prende il nome dallo scrittore autore de Le mie prigioni che soggiornò nel palazzo Porro Lambertenghi come precettore del conte omonimo. 
La pasticceria è ultrafamosa ma non per questa torta bensì per il suo panettone, il cui impasto madre viene accudito e nutrito da decenni. 
La torta dedicata allo scrittore piemontese è quadrata, caratterizzata da una scacchiera e da una catena di morbido cioccolato. Pasta frolla fuori e dentro un cuore soffice di cacao e marmellata, asciutto ma non stopposo, morbido al punto giusto. Idea simpatica, realizzazione ottima.

Pasticceria Busnelli 
Piazza Cavour 3 
Arluno
tel. 02 9017690

mercoledì 30 ottobre 2013

Ritorno al passato: il pane walser del Forno Ossolano (Crodo - VCO)

A volte per andare avanti, per fare qualcosa di veramente innovativo e moderno basta semplicemente guardarsi indietro. Con umiltà e curiosità. Capire, indagare e cercare di prendere gli elementi che ingiustamente sono stati accantonati.

Un esempio su tanti: il pane walser o walserbrot. E' il pane di un antico popolo di montanari (mai nome fu più appropriato) che migrarono nel medioevo dalla zona dell'attuale cantone Vallese verso l'Ossola, il Ticino, il Monte Rosa e zone limitrofe. Vivevano (sopravvivevano) in zone impervie, grazie al sapiente ed eroico allevamento bovino, alla caseificazione, alla coltivazione di patate, segale e grano saraceno.

Il walserbrot è un gioiello di archeologia alimentare, indimenticabile al palato e perfino perfetto sotto il profilo nutritivo. E' stato recuperato e viene prodotto settimanalmente, il venerdì, dal Forno Ossolano di Crodo (VCO). 

Viene realizzato con: farina di segale integrale e macinata a pietra; patate (che in antichità sopperivano all'eventuale mancanza di segale); farina di grano saraceno (pseudocereale che cresce bene anche sopra i 700 mt), miele locale e lievito madre. 

Una delizia. Soffice senza essere molle, ha un sapore deciso ma non troppo forte. Si conserva bene per molti giorni senza particolari artifici, basta lasciarlo nel suo sacchetto di carta. Costa meno un qualunque volgare pane che si trova - ahimè - in molti prestinai meneghini. 
Se passate in zona compratene in abbondanza. Se non passate, programmatelo al più presto.



Forno Ossolano
Via Maglioggio, 13 
CRODO, (VB) 
Tel (+39) 0324 61066

domenica 27 ottobre 2013

Elogio della semplicità: le Fugascine di Mergozzo (VCO)

Come fa ad essere un biscotto di "semplice" pasta frolla così intenso, ricco, fragrante e persistente? E' il segreto della ricetta tradizionale oppure è la magica alchimia delle trasformazioni che avvengono nei forni?
Uova burro uova farina limone e marsala, stesi in una teglia bassa, di ferro. Altezza della pasta mezzo centimetro. Cottura e poi taglio manuale, in modo che ogni biscotto sia unico nella sua forma.
A noi, sinceramente, basta e avanza il gusto. Unico appunto.

Al Vecchio Fornaio Pasticciere - La Fugascina
via Frattini, 6

MERGOZZO (VCO) 

tel. 032380136
www.fugascina.it

venerdì 25 ottobre 2013

Che sorpresa l'espresso in tazza grande: el Cafetero a Omegna (VCO)

Ci sono tante torrefazioni con un piccolo bar annesso. Ma - inesperienza mia - non mi ero mai
imbattuto in un bar, un classico bar, con annessa una piccola torrefazione.
El Cafetero è proprio così. Semplice ma soprendente: il caffè torrefatto a due metri dal bancone è intenso e deciso, non eccede nel gusto amaro e ha un discreto impatto aromatico.
E' davvero buono. Ma la tazza grande, bianca, senza fronzoli, ne esalta le caratteristiche. Come un buon calice esalta un grande vino.
Evviva!



El Cafetero
Largo Cobianchi 6, Omegna
https://it-it.facebook.com/El-Cafetero/

lunedì 30 settembre 2013

Belìn che fugassa! Panificio Tossini a Rapallo

Semplice o al formaggio, è comunque uno spettacolo. 
Alle olive, alla salvia o la Recco: sono uno stimolo sensoriale che difficilmente si può dimenticare. Un piacere lungo, su cui "riflettere", morso dopo morso.

Via Venezia 6, Rapallo (Ge) 
tel. +39 0185 50414

 

mercoledì 25 settembre 2013

Come a casa: Ci Penso Io, a Milano

Il punto forte? L'aria estremamente familiare. E' piccolo e delizioso il localino in via Paolo Sarpi.
Damigiane di vino dell'Oltrepo pavese, per vendita e mescita, a sinistra.
Al centro, tre tavoloni ben datati (di cui uno di marmo, stupendo per gli amanti del genere) dove  una quindicina di avventori possono sedersi, bere al calice, assaggiare il pesto di Pra, salame e formaggio, qualche conserva.
A destra in uno scaffale i prodotti selezionati, con una buona dose di pignoleria, e marchiati "cipensoio".




Nel locale si può anche pranzare, oppure a richiesta cenare. O sedersi per un brunch. L'offerta è limitata, ma ha un sapore umano.
Come extra: corsi di cucina per adulti e bambini, proposte di catering, eventi per aziende, corsi di gastro-team building e appesi alle pareti, alcuni dipinti, disegnati con vino e aceto.



Ci Penso Io
via Paolo Sarpi 64 - Milano
3394208157
http://www.cipensoio.biz

mercoledì 18 settembre 2013

Il mais bresciano che sa (piacevolmente) di antico

Il passato è il futuro, sostengono all'azienda agricola Giulia.
Non sappiamo se questo assioma abbia validità generale. E' sicuramente vero per le farine prodotte da questa fattoria di Castagneto, nella bassa bresciana.

Alta qualità e metodi antichi. In particolare per il mais Belgrano.
Una varietà di granoturco a bassa resa ma di alto livello in termini organolettici. Chicchi tondi e piccoli, essiccati al sole. La farina che si ottiene è bruna e sapida, merito anche dell'impiego di un antico molino a pietra.

E la polenta? Una prelibatezza, che anche i coniugi Santin adoperano nel loro ristorante stellato.
Costo: 4 € al chilo. Li vale tutti.

Azienda Agricola Giulia
http://www.anticafarina.it/
Via Collegio 13 - Castegnato (BS)
Tel. 030.214.1246

lunedì 26 agosto 2013

Piccoli frutti e grandi emozioni: la Coldognetta - Barzio (LC)

L'unico vero realista è il visionario, sosteneva Fellini. Forse non è sempre vero. Ma la famiglia Locatelli è andata oltre al sano realismo, creando un gioiello di sostenbilità, eleganza e buoni sapori.
In Valsassina, da un terreno impervio e boscoso, che si specchia estasiato nel più bel profilo del Grignone, venticinque anni fa è partita coltivando piccoli frutti. Poi frutti dimenticati ed erbe aromatiche. Poi erbe officinali.

Non contenti, hanno creato una rete di consulenza per lo sviluppo di altri importanti impianti di coltivazione in zone montane altrimenti destinate all'abbandono e al degrado.


Infine? Una deliziosa casa di legno, isolata con la lana di pecora, con rifiniture da sogno, ad accogliere una cinquantina di ospiti, per pranzi, cene ed eventi.


Dove deliziare i sensi, non solo il gusto: piccoli frutti e poi marmellate, creme, mieli, sciroppi, tisane, liquori e tante altre chicche.
Indirizzo imperdibile. Per la gole e per il cuore.






Cascina Coldognetta
"Project Wood 2000"
Fam. Locatelli
Barzio LC
Tel. (+39) 0341.998439 - 0341.996872
Fax. (+39) 0341.999636
www.cascinacoldognetta.com
info@cascinacoldognetta.com


venerdì 16 agosto 2013

Antica Fonte Tartavalle rilancia la sua minerale, a Taceno (LC)

Ha quesi duecento anni. Ma grazie al (pesante) restiling sembra non sentirli.

L'Antica Fonte Tartavalle a Taceno, baricentro della Valsassina, riapre i battenti proponendo la minerale Grotto: leggera ma non troppo, bilanciata, un pH coincidente a quello dei fluidi corporei.

La bottiglia rigorosamente di vetro verde, etichetta retrò, design accattivante: elementi che ci hanno conquistato.
Non si vive di sola acqua, avranno pensato i soci investitori. Per questo sono già in commercio le birre e i liquori di Tartavalle, oltre all'apertura della birreria nell'antico parco delle terme.

E in un'epoca dove la sostenibilità delle scelte di vita sembra essere una delle poche ragioni di vita, perché non abbandonare le acque della salute, le molecole di sodio sorridenti, i plin plin pubblicitari, distanti centinaia di km dalla nostra tavola? La Tartavalle è un'alternativa sensata e decisamente buona.


Terme di Tartavalle S.p.A.
Via Alle Terme 6
Taceno LC
www.termeditartavalle.it
www.anticafonteditartavalle.it

mercoledì 19 giugno 2013

T'a, Cerro Maggiore (MI)

E' possibile unire gusto e design? Moderna distribuzione e qualità? Con anche un pizzico di tradizione?

Sembrerebbe di sì, assaggiando le produzioni dei fratelli Alemagna, Tancredi e Alberto (da cui il nome T'a).





Fini ed eleganti, non si dimenticano di deliziare il palato, ovvero della loro mission primaria.

Cioccolati di ogni genere, praline, dragèes, e variati sul tema.

Tra cui uno suadente cioccolato bianco e caramello e uno stuzzicante fondente 66% e lampone.

Da provare, assolutamente. Magari dopo una visita alla fabbrica con annesso spaccio, a Cerro Maggiore.



Emporio T’a 
via Montegrappa, 4 
Cerro Maggiore (MI)
www.tamilano.com