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giovedì 10 marzo 2016

La Fiorentina dove non te lo aspetti.


Da Martino, una pizzeria al trancio e non solo. 
Una rosticceria d'altri tempi. Un'osteria multiforme, microscopica, saporita. "Cibicotti da asporto", cotoletta davvero pregiata, ottima selezione enoica.

Una bomboniera stracolma, festante e sanguigna. 
Un pertugio dionisiaco meneghino, al confine con la Paolo Sarpi dagli occhi a mandorla.
ll fritto toscano con mozzarella e verdure è d’obbligo. Ancora di più la fiorentina, sia essa di fassona piemontese o di razza chianina.

Rimango estasiato e dubbioso. 
Non so se sia la qualità della materia prima, la sapiente cottura o la marcia in più che viene data dal forno a legna in cui cuoce la costata. Ma la T-bones di via Farini è davvero un gioiello.

Un diamante in un luogo che non ti aspetti.

Da Martino
Via Farini 8 - Milano
Tel: 02/6554974

mercoledì 11 novembre 2015

Sorbillo al Duomo: le mie 10 perplessità

Non c'è nulla da stroncare o da esaltare. Ma solo diffondere una notizia che ritengo di pubblico interesse.
Sorbillo, il re della pizza napoletana, ritratto con le sue creazioni benedette dal Pontefice, piuttosto che con il trio Cracco-Barbieri-Bastianich, sbarcato a Milano alle spalle della madonnina non mi ha convinto. Mi dispiace.
Sarà stata l'aria, l'acqua, la jella, il buco nell'ozono, chissà, ma il disco di farina con pomidori e fiordilatte non ha fatto innamorare il mio palato. In generale, dopo lo scorso sabato mezzogiorno, non mi viene molta voglia di ritornarci. Senza rancore.

I motivi? Eccoli:
1) il locale è bruttino, sciatto, anonimo, buio
2) le divise del personale brulicante i tavolini appiccicati l'un l'altro, sono degne di una soap opera italoamericana trasmessa su qualche rete minore
3) il bagno maschile, l'unico per i entrambi i piani, aveva la serratura rotta e chiudendola si rimaneva bloccati dentro
4) la birra arrivata era tiepida; la pizza era invece calda, ma si è raffreddata in un nanosecondo, perdendo totalmente la fragranza
5) la farcitura era adeguata, saporita, anche se il pomodoro non disdegnava di avere una bella nota acida
6) il cornicione era presente e fiero, ma nessun segno intrigante (bolle d'aria) di una bella lievitazione
7) la consistenza era elastica, molto, direi gommosa, troppo gommosa
8) i tranci avanzati dai bambini non sono riuscito a finirli (evento più unico che raro)
9) la digestione è stata piuttosto lenta
10) 0,45 litri di acqua minerale sono costati 2,50 €; il che significa che un litro di acqua frizzante costa 5 euri e 55 centesimi: un po' troppo direi.
La pizza è come la religione, dice un collega campano: ognuno ha la sua.

Quella di Sorbillo non ha affatto contribuito alla mia conversione.


Gino Sorbillo - Lievito Madre al Duomo
Largo Corsia dei Servi, 11
Milano




venerdì 26 giugno 2015

Alla scoperta del "ruoto"

L'invenzione risale a sette millenni or sono. Dovremmo conoscerne ogni segreto e non stupirci più della sua esistenza. In effetti, la sua versione classica, coniugata al femminile non desta oramai scalpore.
E' la variante al maschile che non abbiamo conosciuto, testato, assaporato. Ecco signori: il ruoto.

Nel bel mezzo del cammin della mia vita l'ho incontrato e addentato.
Da Eatary, una sofisticata pizzeria napoletana nei pressi di quel corso Vercelli così chic.
Emerge fiero il legno, il nero lavagna e l'acciaio, in un grande spazio, che però non corre il rischio di ricordare la palestra delle scuole elementari.
Sullo sfondo due cupole, due forni che partoriscono pizze e, udite udite, sua maestà il ruoto.
Un circolo irregolare, ricorda una "c" i cui estremi, uniti, si stanno amando con passione. Pieno e cicciotto, ben dorato fuori, esplosivo dentro con scarola provola e olive. Impegnativo, intenso, mascolino.
Una novità antica, risale alla Napoli della fine Ottocento. Se il vecchio che ritorna è questo, beh, prego. Avanti, c'è posto.

Eatary
http://www.eatery.it
Via G.B. Soresina 4
Milano
02.4810.0806

mercoledì 13 maggio 2015

Napoli succulenta, senza scherzi (o quasi). A Milano.

Letta la recensione del vate indiscusso della cronaca gastronomica milanese (http://vivimilano.corriere.it/ristoranti/frijenno-magnanno) e dopo consiglio del collega che conosce la zona - per professione - e i sapori - per identità geografica - voglio provare l'esperienza culinariopartenopea di via Benedetto Marcello (frijennomagnanno.it).

Ben disposto dalla previsione mentale dei sentori che avrei annusato e dalla veracità dell'impronta umana, vado, entro, mi siedo (in un bel tavolo rotondo con sedie deliziosamente scompagnate), guardo (ambiente moderno e colorato, tutt'altro che pacchiano), assaggio, gusto, verifico.

Non so se questa sia vera cucina napoletana, non sono certo che qui si interpreti alla perfezione la tradizione dalla città del Vesuvio. Però, per essere a Milano, direi che ci siamo, abbastanza.

E allora vada per gli appetitosi fritti, il pesce in carpione, i paccheri alla carbonara di pesce, gli scialatielli con granchio e con tanto mare attorno e anche con i pomodorini, il cui sapore ancor mi inebria (inebriarsi per i pomodorini? Sì, perchè è raro farlo, quasi impossibile; e proprio per questo la gioia è più intensa, in quanto inaspettata).

Peccato che alla fine arriva una pastiera dall'aspetto regale e sontuoso. Ma con un aroma di fiori di arancio troppo intenso per essere vero e piacevole.
Anche per Napoli, e per i suoi contraddittori e agrodolci eccessi.









www.frijennomagnanno.it
Via Benedetto Marcello, 93
20124 Milano
Tel 02 29403654

sabato 9 agosto 2014

Giuliano vs Spontini: the winner is...

Pizzeria da Giuliano, via Paolo Sarpi contro Pizzeria Spontini di via Marghera.
Milano, agosto, che caldo fa. Nonostante il clima non sia propizio, è difficile resistere alla tentazione di sgagnare avidamente i soffici triangoli formaggiosi delle due più note pizzerie al trancio della città.
Qual è la nostra preferita? Proviamo un confronto secco, all'americana.


Ambiente - piacevomente demodè in Paolo Sarpi; asettico e similospedaliero in via Marghera

Servizio - veloce ma umano, simpatico, schietto da Giuliano; incredibilmente veloce da Spontini, rischiando sindrome da fast food

Pizze - simili ma non identiche, gli impasti qualitativamente si possono quasi sovrapporre anche se (in base al nostro test dell'8 e il 9 agosto) quelli spontiniani sono impercettibilmente più soffici al centro e croccanti alla base; il pomodoro vede prevalere Giuliano, più sostanzioso e privo di sentori aciduli e dolciastri; sulla mozzarella la partita si chiude quasi in parità, ma dovendo assegnare il punto lo daremmo a Giuliano.

Conclusioni - Siamo di parte, lo ammettiamo, Giuliano è nel nostro cuore.  Nella sfida risulta vincente, seppur di un'incollatura.



venerdì 14 marzo 2014

Pizza, cinghiale e fantasia. "Quei due" a Milano.

Due vetrine di fianco al vecchio e romantico deposito tranviario meneghino. Si chiama "Quei due" ed è una tappa gastronomica varia senza essere eclettica. 
Piccolo gioiello accogliente articolato in tre livelli, non ha nulla della pizzeria e non ha nulla della taverna tirolese, nonostante l'origine geografica dei gestori. 
E' di un'eleganza sobria, ma curata nei minimi particolari. Come quella per le materie prime, il crudo e la mozzarella che guarniscono l'ottima focaccia. L'olio siciliano, il sale rosa, il cinghiale all'antica moda toscana con ciliegie senapate, prugne e pinoli, una cotoletta milanese vera e non battuta, un Lagrein di Caldaro da oscar per rapporto qualità prezzo. 
E poi le torte, e che torte! sciolgono qualunque indugio. Una crostata farcita con una composta di frutti rossi, un'altra con le pere e un cioccolato morbido e scuro scuro, un dolce con base di biscotto e pistacchi sovrastato da cioccolato bianco e scorza di limone.
Oh deliziosa delizia...


Via Pietro Custodi 14
Milano
Tel. 02 89422366
Chiusura Lunedi

lunedì 10 marzo 2014

Nuova Arena, nel solco della tradizione.

Tra l'arena e via Bramante, tra la movida modaiola e il brulicare di carrellini orientali. Qui, in piazza Lega Lombarda, vive da trentanni la Nuova Arena, un locale frequentato da habitué della Milano bene, qualche personaggio dello spettacolo e dello sport. Nonostante i prezzi non siano propriamente leggeri, l'allegria spiccia, chiassosa e gustosa di questa pizzeria è contagiosa.
Profumata ed elegante la pizza, gustosi salumi e stuzzicherie di pesce la fanno da padroni. Ricordo sempre con piacere e nostalgia la focaccia guarnita generosamente con rucola, pomodorini (squisiti!), scamorza e crudo al coltello. Stessa sorte per la tarte tatin con “fiore” di gelato alla vaniglia. Classici ma ben elaborati i restanti dessert.
Il locale in due sole parole: solido e inossidabile.


Nuova Arena
Piazza Lega Lombarda, 5
Tel. 02341437
Orari: mezzogiorno e sera
Chiusura: lunedi e martedì a pranzo

martedì 4 marzo 2014

Soffice semplicità: la pizza Fiorentina a Milano.

fonte: vivimilano.corriere.it
Un impasto ben lievitato, alto, morbido che non manca di essere croccante sul fondo e sul bordo. Pomodoro passato e formaggio filante.
La semplicità della pizza (alta, al trancio) della "Fiorentina" racchiude l'essenza della sua caratteristica piacevolezza. Forse non è la medaglia d'oro meneghina, per un soffio ("da Giuliano" non viene scalzato!), ma dà sicuramente soddisfazione. Gradevole e carico di umanità, nonostante ci si immerga in una location dove le due salette sono arredate in modo non propriamente accattivante, il cui unico filo conduttore sembra essere il colore verde: dalle righe quadrettanti dei tavoli, alle sedie, all'enorme bonsai, poi le piastrelle, la camicia del titolare, il biglietto da visita, e via con un'infinita serie di dettagli color prato inglese.
Un esborso modestissimo alla cassa (non accettano carte e bancomat) rende ancora più interessante questa esperienza gastronomica.

Antica Pizzeria Fiorentina dal 1927
Milano - viale Bligny, 41
0258306292
chiuso il martedì


giovedì 16 gennaio 2014

Fast quanto basta: pizzeria Rita e Antonio (Milano)

Qual è la discriminante principale che ci fa scrivere (o meno) di un locale? L'adeguatezza dell'offerta rispetto alle aspettative.
Alla pizzeria Rita e Antonio non andremmo a banchettare per un pranzo di nozze, non ci porteremmo una fanciulla su cui fare colpo, non lo frequenteremmo se volessimo desinare in santa pace.
Però, c'è sempre un però, se il commensale desidera: 1) mangiare la pizza 2) in centro a Milano 3) gustare e digerire il piatto senza sgradite sorprese 4) nutrirsi senza disporre di un tempo illimitato da dedicare alla pausa pranzo 5) assaggiare come antipasto lo stravagante (visto l'abbinamento con la pizza, non certo per la sua fattezza) pane speciale alle olive o al peperoncino, su cui versare in libertà e abbondanza un extravergine niente male, allora questa pizzeria - avvolta e quasi inglobata dal teatro Dal Verme - soddisferà il fantomatico e ipotetico avventore.
A noi non è dispiaciuto il servizio celere, molto celere, ma non sgradevole e sbrigativo. La pizza aveva un bel cornicione alla napoletana, era saporita, un po' gommosa, ma decisamente golosa.
Nota dolente: sul costo finale gravano 3 euro di coperto, in parte (ma solo in parte) controbilanciate dall'entrèe di cui abbiamo già accennato.
Morale della favola, ci siamo stati, ci siamo ritornati e, una o due volte all'anno, a mezzodì, ci ritorneremo di nuovo.

Pizzeria Rita e Antonio



lunedì 6 gennaio 2014

Folgorato da una (scarola) riccia, presso Ciripizza

La voglia di scoprire cose nuove spesso contrasta con l'essere abitudinario, un po' chiuso, con qualche - malcelato - pregiudizio.
A me la pizza piace con 1) pomodoro 2) formaggio (mozzarella, zola, grana o quant'altro) e 3) impasto di farina di grano, magari aromatizzata da finocchietto selvatico, basilico, peperoncino ecc. ma non certo integrale. Punto e stop.
E come per magia, folgorato sulla via di Damasco (anche se in realtà è Paolo Sarpi angolo via Canonica a Milano) incontro una pizza senza pomodoro, senza prodotti caseari, con farina integrale. Incuriosito assaggio e sento come per magia una sensazione strana. Qualcosa di nuovo ma che sembra familiare, vista la sua estrema semplicità.
Perché... perché non ti ho incontrata prima pizza Cetàra con scarola riccia, acciughe di Cetara e olive di Gaeta?
Ti rivoglio, presto, appena posso. Mi manchi già…

Ciripizza
Via Paolo Sarpi angolo via Canonica
02.36.56.12.21




lunedì 25 novembre 2013

Anche a Pregnana, due buone sorprese...

Siamo faziosi, tifiamo per i piccoli. Mignon è meglio. C'è un fascino particolare, come quello di una camicia su misura.
Anche per le pizzerie.
Questa è minuscola, pochi posti - meglio prenotare - quasi abbarbicati uno all'altro. Il calore non è solo quello umano, anche il termometro lo rileva. 
Non è finzione, non è atteggiamento radicalchic. E' semplicemente un locale a conduzione familiare, che a mezzogiorno offre il pasto veloce a impiegati e operai, mentre alla sera si affida ai suoi due cavalli di battaglia. 
Punto uno, la pizza. E' sufficientemente fine, l'impasto è leggero e non troppo salato. La mozzarella non appiccica e non vuole  - grazieaddio - imitare la consistenza di un composto gommoso. Il tutto non appesantisce e riempie il palato, senza gonfiare il ventre. Golosa, sfiziosa. Buona.
Punto due, gli spaghetti di mare e crosta. Variante uno alle vongole, variante due allo scoglio. Sono presentati in una generosa pirofila, infornata quanto basta per cuocere un lieve strato di pasta di pane che, a mo' di scrigno, protegge gelosamente la delizia che racchiude.
Gli anni passano, ma i piatti della Locanda sono ancora nel pieno della loro gioventù.

La Locanda del Cavaliere
Via Roma, 75
02 93290822





lunedì 4 febbraio 2013

Pizzeria Montegrigna, Legnano

Non so se sia la pizza più buona d'Italia, di Lombardia o del mondo. Posso dire con certezza che è la pizza migliore che abbia mai mangiato.

Andate nel locale e gustatevi questa delizia. Non dovete date peso all'ambiente piuttosto anonimo, non dovete fare caso al servizio piuttosto freddo e impersonale. Non neanche considerate le pietanze che non sono la pizza. Mettetevi l'anima in pace anche su tempi d'attesa (lunghi, molto lunghi).

Focalizzate l'attenzione sulla pizza, sui suoi molteplici e spettacolari impasti (straconsigliato quello al finocchietto) e sulla farcitura di grande qualità.
Godetevi il momento, assaporate piano piano, morso dopo morso.
Appena terminato il piacere si ha già voglia di viverlo nuovamente.


RISTORANTE PIZZERIA MONTEGRIGNA
Via Grigna, 10/12
20025 – Legnano (MI)
0331.546173
Chiuso il lunedì

giovedì 12 gennaio 2012

Pizzeria da Giuliano, Milano

Sempre uguale a se stessa. Gli anni di attività passano ma in questa pizzeria storica nulla cambia.
Nè l'ambiente, nè il clima che si respira e nemmeno lo staff di sala. Sempre veloci i camerieri, schietti e simpatici ma mai invadenti.
E la pizza... una delizia. Alta croccante profumata e saporita. Super mozzarellosa.
Prezzi contenuti. Palato e morale (e portafoglio) ringraziano.

Pizzeria da Giuliano
www.pizzeriadagiulianomilano.it

sabato 20 dicembre 2008

Pizzeria da Giuliano, Milano

Sempre fedele a se stessa.
Croccante, fumante, invitante. La pizza - al trancio - di Giuliano è per noi un mito. 
Verificare di tanto in tanto che questo mito non viene intaccato dall'usura del tempo, ci procura una gran soddisfazione! Non occorrono altre parole oltre a quelle già postate il 7 novembre 2007.


Da Giuliano
Via Paolo Sarpi, 60
Tel. 02.341630

venerdì 9 maggio 2008

Pizzeria la Cuccuma, Milano

Qui pizza e cucina napoletana. Ma son certo che a Napoli si mangi meglio rispetto a quanto offerto alla Cuccuma.
In zona Lambrate, tavolini mignon tra cui si destreggiano camerieri accoglienti come guardie di frontiera, ingresso con proprietari dallo sguardo beffardo aggrappati alla cassa. Piano bar partenopero d'altri tempi. Pizza micro, prezzi ben lievitati. Speravo meglio.

giovedì 3 gennaio 2008

Trattoria Serbelloni, Pregnana (MI)

Una vecchia cascina che lotta contro la cementificazione: il treno da un lato, un nuovo sottopasso dall'altro. Ma sarebbe bello che lottasse anche contro la sua stessa banalizzazione.
E pensare che una ventina di anni fa era (quasi) un locale rinomato. Rientrava nel giro delle classiche trattorie fuoriporta e il noto giornasilsta Bruno Pizzul era uno dei suoi più famosi frequentatori.
Seguono poi negli anni innumerevoli cambi di gestione, sino ai giorni nostri. Ora è una pizzeria e si propone anche come ristorante.
La cascina, come struttura, è rimasta in piedi. Ma l'identità di un tempo è - ahimè - del tutto evaporata.

venerdì 20 aprile 2007

Bodega, Monza

Trendy ma non banale. Bello e moderno ma non asettico. Curato nell'immagine e soddisfacente in cucina. Il Bodega è un locale grande, con un piacevole dehors utilizzato anche d’inverno e con due sale interne. Alle parti ci sono innafiatoi, nani da giardino e buste di sementi: il caratteristico arredo si ripete anche alla sala inferiore, dove sembra di immergersi in un magazzino industrial-chic.

Nonostante funzioni anche da ristorante, al Bodega sono da provare le pizze: molto fini, croccanti e decisamente gradevoli. Farcite secondo tradizione o con qualche interessante lampo d’innovazione. Il diametro è maxi, la scelta è vasta, i prezzi non stonano.


Bodega
Monza, via S. Andrea, 23 (zona nuovo ospedale)
Tel. 0393900250

martedì 28 novembre 2006

La Fermata, Milano

Sapori napoletani, veraci, proposti da un ingegnere, a Milano.
Non è la trama di un racconto demenzial-fantascientifico. È la storia di Pino Nesci che, deposta la laurea nel cassetto, emigra in Grecia per aprire un ristorante napoletano. Per poi tentare una nuova sfida (sicuramente vinta): quella di riproporre la sua cucina nella città della madonnina, senza snaturarla.
Grazie alla cura con cui vengono scelte le materie prime (mozzarella di bufala, olio e ricotta su tutte) si riescono a trasmettere con semplicità i gusti partenopei. Per un pasto non impegnativo, si può iniziare con vari taglieri di salumi e formaggi. Merita in particolare quello Delicato, con crudo di Parma e una superba ricotta bufalina.
Ci si concede poi molto volentieri una buona pizza, preparata alla napoletana. La pasta è ben lievitata, le dimensioni non sono gigantesche. Alta mezzo dito, ha il bordo (detto “cornicione”) croccante e spesso un paio di centimetri.
Chiusura in bellezza con i dessert. Non si sgarra dalla tradizione, che vuole babà, pastiera e un ottimo soufflè al cioccolato.
Il locale dentro è minuscolo e grazioso, curato e ospitale (non ci si lasci ingannare dall’aspetto esterno, piuttosto impersonale). Il conto non è salato ma ,ahimè, non è quello di Napoli. È adeguato al mercato milanese.

Pizzeria La Fermata
Via Procaccini, 7 -
Tel. 023451596

venerdì 1 settembre 2006

Hawaii Café, Orašac (Croazia)


Le sorprese lasciano sempre il segno. Godere di un piacere inaspettato e improvviso riempie il cuore e si imprime nella memoria. Succede anche per una pizza.
Esistono dei pizzaioli abili come maestri, che sanno trasformare semplici ingredienti in un insieme sorprendente e magico. Si trovano in Campania, certo. Ma anche in Croazia!
L’estremità meridionale di questa giovane nazione è una lingua di terra aggrappata al mare. Siamo a due passi dallo splendore di Dubrovink, la veneziana Ragusa. In una delle tante calette sassose, dove il mare è da cartolina e l’aria fresca mitiga un sole che sa far male, sorge un barettino in muratura. Birre, patatine e qualche panino.
Non bisogna fermarsi alle apparenze. Sulla terrazza dell’Hawaii Cafè si sale da una scala nascosta. Quasi che i gestori non vogliano far sapere che da lassù si può godere una vista mozzafiato. Il menu è su un foglietto minuscolo, quasi non si legge. Ma il sapore delle proposte è autentico e tutt’altro che anonimo.
I sandwich sono semplici: il pane a fette è fragrante e leggerissimo, il prosciutto dalmata merita di essere provato. È la pizza però la vera sorpresa. In una casupola a fianco del locale si riesce a scorgere la minuscola cucina, dove è celato il forno a legna.
Dopo un’attesa non proprio indifferente (del resto che fretta si può mai avere in questo luogo incantato?) arriva la pizza. Cotta alla perfezione, leggera e croccante. Il formaggio filante non è mozzarella, ma il suo gusto dolce contrasta alla perfezione con la forza gentile degli aromi. Si sentono chiari il basilico l’origano e i capperi freschi. In bocca è in scena lo spettacolo. Che continua incontenibile anche alla vista. Difficile da dimenticare.