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lunedì 27 luglio 2015

Un'estate, un sorso, una verdea di San Colombano.

Tutto d'un tratto si svela. Come un improvviso arcobaleno che colora nubi plumbee, un sorriso sincero che sboccia al termine di un concitato litigio.

La collina di San Colombano è così: invisibile sino a quando non ci sei sotto, o forse dentro. In mezzo a un piano infinito, dove un milanese può perdersi e pirlare errante senza punti di riferimento, cartelli stradali, fabbrichette o grattacieli. E a interrompere, una dolce altura e i filari di vite ben allineati. E poi un castello, mattoni rossi, ciottoli e simboli sforzeschi.

Una manciata di cantine da secoli disseta con il suo succo d'uva le tavole storiche di Milano. Il santo che ha evangelizzato e dato il nome alla collina, ha insegnato ad allevare la vite. E ha portato anche un vitigno da terre lontane, oggi si chiama Verdea.

La Cantina Pietrasanta la vinifica, insieme ad un pizzico di Riesling. E ne ottiene un vino che non è da assaggiare con timore, centellinando per cogliere le svariate complessità aromatiche, le sfumature, i retrogusti e via discorrendo.
Questo è un vino da bere. Fresco, molto fresco. Con la bottiglia imperlata di goccioline di condensa, simili a quelle sudate da chi sta aspettando di portarlo alla bocca.
In questa calda (calda) estate ecco una piccola, semplice, gentile, lombarda e rinfrescante sorpresa enoica.

www.cantinepietrasanta.it


lunedì 22 giugno 2015

C'è dell'oro (balsamico) infilato dentro una bottiglia


Perchè il vino è così affascinante? Forse per i suoi mille significati, per il caleodiscopio di profumi, per l'effetto inebriante.

Non dimentichiamo che il vino viene da Dio (questo sosteneva Martin Lutero, mentre "la birra la fanno gli uomini") e che è sempre stato una merce pregiata e ricercata.

Capita a volte di incontrare una stella, ma non nel firmamento, bensì nel bicchiere. Splendente e profonda, attraente e inebriante. Mi è accaduto di venire a contatto con un diamante in forma liquida, un oro colato, brillante, intenso e lucente. Veniva dal Sud Tirolo, da Termeno, dove si alleva il vitigno (quasi) omonimo.

Traminer aromatico, balsamicamente sale nel naso rivelando forza e suadenza. In bocca solletica le papille gustative più annoiate, risveglia sensazioni lontane, calde e aromatiche e piene e gustose. Frutta secca, un po' di tabacco, emozioni idroalcoliche. Stupendo.
Traminer Roen, vendemmia tardiva.
Esperienza indimenticabile.


Cantina Tramin
Strada del Vino 144 - Weinstrasse 144, 39044 Termeno, Italia
www.cantinatramin.it

martedì 31 marzo 2015

Ma che Paris, semm a Milàn: Pastis

Per un bistrò, stile francese non occorre varcare le Alpi.
Bisogna guardare ad Oriente.
Verso piazzale Susa e varcare con l'immaginazione l'Adda, le Orobie e piombare nei verdi alpeggi dell'Alto Garda.
Come può stare insieme tutto questo?

Leggete qui:

http://www.ilgolosario.it/assaggi-e-news/ristoranti/milano-pastis

mercoledì 28 agosto 2013

Lalùci, intrigante luminosità

Non saprei dire se al naso i sentori sono di pesca gialla, bianca o di glicine. Oppure di agrumi. 
Nemmeno se in bocca è più minerale, fresco o morbido.
So solo che Lalùci (azienda Baglio del Cristo di Campobello, a Licata) ha il calore e il colore del sole del mediterraneo. 
Conquista al primo sguardo, con la sua intrigante luminosità. 
Figuriamoci in bocca. 
Rotondo, armonico, pieno, profumato. 
Uno spettacolo!

https://www.facebook.com/cristodicampobello