domenica 21 luglio 2013

Tagiura, Milano

Alla sera, di solito, è meglio. Il lavoro è terminato, le luci si affievoliscono, la notte ammorba, inganna e fa diventare tutti i gatti grigi.
In genere, ma qui no.
Al Tagiura il giorno conferisce ritmo, schiettezza, allegria. Per cena il tono vorrebbe alzarsi e spiccare il volo. Ma è zoppo, incartato.
Cinque sale, anticheggianti, più un invitante giardino estrerno impacchettato da un maestoso glicine. Tanti camerieri che si fiondano da un tavolo all'altro, biglie di un flipper ipercinetico che corrono, spiegano e servono gli avventori. Umanità varia.
Dopo le colazioni, gli aperitivi e i pranzi. Menu lombardeggiante, con risottogiallo e cotoletta e ossobuco. Si butta l'occhio verso la Bassa oltrepadana prendendo in prestito il culatello, il lardo. E poi le paste fresche, tra cui ottimi ravioli e una buona parmigiana di melanzane.
I secondi sono onesti, genuini. Oltre l'orecchia di elefante meneghina, paillard, carpaccio di fassone e vitello tonnato.
Il buffet di torte è un a gioia per gli occhi. Attenzione a scegliere bene, perché se decidete che sarà vostra la cheesecake piuttosto che il demique fondente o la millefoglie il palato ringrazierà con vero piacere.

TAGIURA
via Tagiura 5 (zona via Washington/p.za Napoli)
Tel. 02.48950613
www.tagiura.it

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