Un piccolo borgo a una manciata di chilometri da Milano, ma distante anni luce dalla metropoli.
“Mangia e Tas”, ovvero mangia e taci, non ordinare niente. Il menu fisso di matrice lombarda è servito. Corretto sotto il profilo della qualità, sovrabbondante per quanto riguarda la quantità. Nel complesso sicuramente valido, con un conto finale davvero competitivo.
In una fredda sera di fine autunno, all’interno della sala medievaleggiante e stracarica di addobbi natalizi, abbiamo assaggiato i classici salumi e sottaceti (forse si poteva osare un tantino di più) seguiti da una fettina di polenta con fonduta e funghi. Come primi un invitante bis: ottimo il risotto ai porcini freschi, buona la pasta coi carciofi. Avanti con un succulento arrosto con patate e una ricca polenta con salsiccia. Si finisce con strudel, crostata di marmellata e caffè della nonna.
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