martedì 20 agosto 2013

Verdi, dolci e provocanti

Siamo nel suo periodo clou, quello della piena maturazione.
Il fico, molto apprezzato da tutte le popolazioni dell'antichità, non solo per il suo gusto particolare, ma anche per il suo valore simbolico, è un frutto contraddittorio: popolare, quasi umile, ma pressoché introvabile in commercio; fragile ma dalla storia millenaria (era conosciuto 1000 anni prima di grano e orzo); delicato e al contempo resistente alle malattie.
E' dolce e apprezzato (serbare la pancia per i fichi, tramanda la saggezza popolare) eppure se essiccato paia perdere tutto il suo valore (non valere un fico secco; far le nozze coi fichi secchi).
E' citato nella bibbia e il suo siero biancastro era usato come caglio vegetale, per la coagulazione del latte a formaggio.
Tutta questa ampia premessa per serbare nella chiusa la vera notizia, per niente certificata nè affidabile. Ma che fa sperare e sognare.
Ed è la seguente: Greci ed Egiziani consideravano i fichi dei potentissimi afrodisiaci. Pare infatti che tali frutti potenziassero la resistenza sessuale grazie all’alto contenuto di aminoacidi.
Occorre aggiungere altro?



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